sabato 17 febbraio 2007

"Io giullare da niente ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato. Ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico, sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile...mio amico"

> Francesco Guccini


"Solo se riusciremo a vedere l'universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo. Altrimenti saremo solo come la rana del proverbio cinese che, dal fondo di un pozzo, guarda in su e crede che quel che vede sia tutto il cielo. Duemilacinquecento anni fa un indiano, chiamato poi "illuminato", spiegava una cosa ovvia: che "l'odio genera solo l'odio" e che "l'odio si combatte solo con l'amore". Pochi l'hanno ascoltato. Forse è venuto il momento."


"Abbiamo perso la misura di chi siamo, il senso di quanto fragile e interconnesso sia il mondo in cui viviamo, e ci illudiamo di poter usare una dose, magari "intelligente", di violenza per mettere fine alla terribile violenza altrui."


"Così è diventato il nostro mondo: la pubblicità ha preso il posto della letteratura, gli slogan ci colpiscono ormai più della poesia e dei suoi versi. L'unico modo di resistere è ostinarsi a pensare con la proprio testa e soprattutto a sentire col proprio cuore."


"I lupi [...] sono lì da anni: soli, prigionieri, chiusi nello stesso spazio. Si conoscono. Si conoscono bene, eppure strisciano in continuazione, guardinghi, contro le pareti ormai lustre e la rete tutta rabberciata e, incrociandosi, ogni volta ringhiano, si mostrano i denti e si aggrediscono, aizzati da una piccola folla di uomini che forse s'illudono d'essere diversi e non si rendono conto di essere, anche loro, nella gabbia dell'esistenza solo per morirci. Tanto varrebbe allora viverci in pace."


" - Bei discorsi. Ma che fare? - mi sento dire, anche qui nel silenzio. Ognuno di noi può fare qualcosa. Tutti insieme possiamo fare migliaia di cose. La guerra al terrorismo viene oggi usata per la militarizzazione delle nostre società, per produrre nuove armi, per spendere più soldi per la difesa. Opponiamoci. Non votiamo più per chi appoggia questa politica, controlliamo dove abbiamo messo i nostri risparmi e togliamoli da qualsiasi società che abbia anche lontanamente a che fare con l'industria bellica. Diciamo quello che pensiamo, quello che sentiamo essere vero: ammazzare è in ogni circostanza un assassinio. Parliamo di pace, introduciamo una cultura di pace nell'educazione dei giovani. Perchè la storia deve essere insegnata soltanto come un'infinita sequenza di guerre e massacri? [...] Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgorglio, la vanità. Lentamente bisogna liberarcene. Dobbiamo cambiare atteggiamento. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli a essere onesti, non furbi. Riprendiamoci certe tradizioni di correttezza, reimpossessiamoci della lingua, in cui la parola 'dio' è oggi diventata una sorta di oscenità, e torniamo a dire 'fare l'amore' e non 'fare sesso'. [...] Una civiltà si rafforza con la sua determinazione morale molto più che con nuove armi. Soprattutto dobbiamo fermarci, prenderci tempo per riflettere, per stare in silenzio. [...]
Visti dal punto di vista del futuro, questi sono ancora i giorni in cui è possibile fare qualcosa. Facciamolo. A volte ognuno per conto suo, a volte tutti assieme. Questa è una buona occasione."


- Tiziano Terzani, Lettere contro la guerra -


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