venerdì 28 dicembre 2007

ma non dovevamo....sì, viaggiare?



un bacio appassionato

> ken loach, un bacio appassionato

"Lettrice, ora sei letta. Il tuo corpo viene sottoposto a una lettura sistematica, attraverso canali d'informazione tattili, visivi, dell'olfatto, e non senza interventi delle papille gustative. Anche l'udito ha la sua parte, attento ai tuoi ansiti e ai tuoi trilli. Non solo il corpo è in te oggetto di lettura: il corpo conta in quanto parte d'un insieme d'elementi complicati, non tutti visibili e non tutti presenti ma che si manifestano in avvenimenti visibili e immediati: l'annuvolarsi dei tuoi occhi, il ridere, le parole che dici, il modo di raccogliere e spargere i capelli, il tuo prendere l'iniziativa e il tuo ritrarti, e tutti i segni che stanno sul confine tra te e gli usi e i costumi e la memoria e la preistoria e la moda, tutti i codici, tutti i poveri alfabeti attraverso i quali un essere umano crede in certi momenti di star leggendo un altro essere umano.

E anche tu intanto sei oggetto di lettura, o Lettore: la Lettrice ora passa in rassegna il tuo corpo come scorrendo l'indice dei capitoli, ora lo consulta come presa da curiosità rapide e precise, ora indugia interrogandolo e lasciando che le arrivi una muta risposta, come se ogni sopraluogo parziale non le interessasse che in vista d'una ricognizione spaziale più vasta. Ora si fissa su dettagli trascurabili, magari piccoli difetti stilistici, per esempio il pomo d'Adamo prominente o il modo che ha d'affondare la testa nel cavo del suo collo, e se ne serve per stabilire un margine di distacco, riserva critica o confidenza scherzosa; ora invece il particolare scoperto incidentalmente viene valorizzato oltremisura, per esempio la forma del tuo mento o uno speciale tuo morso nella sua spalla, e da questo suo avvio lei prende slancio, percorre (percorrete insieme) pagine e pagine da cima a fondo senza saltare una virgola. [...]

Dalla lettura delle pagine scritte, la lettura che gli amanti fanno dei loro corpi [...] differisce in quanto non è lineare. Attacca da un punto qualsiasi, salta, si ripete, torna indietro, insiste, si ramifica in messaggi simultanei e divergenti, e torna a convergere, affronta momenti di fastidio, volta pagina, ritrova il filo, si perde. Vi si può riconoscere una direzione, il percorso verso un fine, in quanto tende a un climax, e in vista di questo fine dispone fasi ritmiche, scansioni metriche, ricorrenze di motivi. Ma il fine è proprio il climax? O la corsa verso quel fine è contrastata da un'altra spinta che s'affanna controcorrente, a risalire gli attimi, al recupero del tempo? [...]

L'aspetto in cui l'amplesso e la lettura s'assomigliano di più è che al loro interno s'aprono tempi e spazi diversi dal tempo e dallo spazio misurabili."
> italo calvino, se una notte d'inverno un viaggiatore

martedì 25 dicembre 2007

buon natale ragassoli!!

a parte Easter what you want....

giovedì 20 dicembre 2007

frida



Benvenuti in questa età
dove tutto è lecito
e la terra supplica pietà
al nostro sguardo gelido...
Mi ricordo il mare era trasparente
e mi ricordo bene che non mancava niente
e mi ricordo che bastava alzare il viso
per un sorriso
Soldi-Potere-Plastica-Rumore
Soldi-Potere-Plastica-Rumore
Benvenuti in questa età
qui si vende l'anima
e anche l'acqua supplica pietà
al nostro cuore sterile...
Mi ricordo il mare era trasparente
e mi ricordo bene che non mancava niente
e mi ricordo che bastava alzare il viso
per un sorriso
Soldi-Potere-Plastica-Rumore
Soldi-Potere-Plastica-Rumore
Religione-Potere-Guerra-Dolore
Guarda quanto è piccolo il mondo c
osì pieno del nostro scempio
mentre siamo presi a consumare tutto quello che ha valore
vale la pena vale la terra
e salvare quello che ora resta
di tanta bellezza e tanto candore
solo rumore!!
Mi ricordo il mare era trasparente
e mi ricordo bene che non mancava niente
e mi ricordo che bastava alzare il viso
Mi ricordo il mare era trasparente
e mi ricordo bene che non mancava niente
e mi ricordo che bastava alzare il viso
per un sorriso...
Soldi-Potere-Plastica-Rumore
Soldi-Potere-Plastica-Rumore
Sesso-Potere-Politica-Clamore
Acqua-Aria-Terra-Fuoco
Religione-Potere-Guerra-Dolore
Acqua-Aria-Terra-Fuoco
> Giorgia, mal di terra, Stonata

giovedì 13 dicembre 2007

domenica 9 dicembre 2007

Sant'Antonio, protettore delle catene

Allora... volevo ringraziare tutti quelli che in questi anni mi hanno mandato catene di email, perchè grazie alla vostra generosità:
1. non vado più al cinema, talmente ho paura di sedermi su una siringa infettata da virus dell'HIV
2. ho versato tutti i miei soldi sul conto di Amy Bruce,una bambina che è stata malata all'ospedale almeno 7000 volte (buffo che questa bambina abbia 7 anni dal 1995..)
3. il mio nuovo nokia di ultima generazione non è mai arrivato, e nemmeno biglietti con viaggo gratis per disneyland
4. ho scritto il mio nome su una petizione con altre 7000 persone, ecosì ho salvato una specie già estinta
5. ho saputo circa 1750 volte che hotmail avrebbe cancellato il mio account e messenger sarebbe divenuto a pagamento (cosa assolutamente fittizia)
6. ho speso 200 euro nell'arco di 12 minuti al casinò on line (LADRI!)
7. ho cercato di adottare dei cuccioli di golden retriver che sennò venivano soppressi ma che in realtà non sono mai stati uccisi (e ora forse sono morti di vecchiaia)
8. mi sono mobilitato per il famoso sito bonsaikitten.com che, mortacci vostra, se leggete bene è tutto una bufala
9. conosco il modo per essere felice e non più single per tutta la mia vita(basta scrivere il nome di una persona su un foglio, pensando forte a lei e poi grattarsi il culo tre volte davanti allo specchio)
10. ho accumulato al meno 80000 anni di sfighe per via delle catene che non ho inoltrato.
A tutti un GRANDISSIMO RINGRAZIAMENTO.....!!!!!!!!!
IMPORTANTE!!!!!!!!!!!!

Se non rinvii questa mail entro 4,5 secondi
ad almeno 1500 persone, un dinosauro
divorerà la tua famiglia e la tua anima gemella
(anche se non l'hai mai trovata, ma sicuramente esiste) domani alle 17.34
guarda che è vero!! non
sto scherzando!!
SE ANCHE TU NE HAI PIENI I MARONI DI RICEVERE MESSAGGI A CATENA, FAI GIRARE QUESTO!!!!!
> da Anonimo

giovedì 6 dicembre 2007

l'artigiano in fiera


...lasciate ogni speranza o voi ch'entrate...

sabato 1 dicembre 2007

auguri alla mummy!


1 dicembre: Giornata mondiale contro l'AIDS

venerdì 30 novembre 2007

domenica 25 novembre 2007

i vezzi

un paradiso abitato da diavoli?





"Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia. Spinto qua e là alla ventura, non ho potuto finora mantenere la promessa fatta, lasciandoli, ai miei contadini, di tornare fra loro, e non so davvero se e quando potrò mai mantenerla. Ma, chiuso in una stanza, e in un mondo chiuso, mi è grato riandare con la memoria all'altro mondo, serrato nel dolore e negli usi, negato alla Storia e allo Stato, eternamente paziente; a quella mia terra senza conforto e dolcezza, dove il contadino vive, nella miseria e nella lontananza, la sua immobile civiltà, su un suolo arido, nella presenza della morte."


Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli

lunedì 12 novembre 2007

domenica 11 novembre 2007

afrodita



"La pornografia è metodo senza immaginazione;

l'erotismo è ispirazione senza metodo.

Erotico è l'uso della piuma;

pornografico quello della gallina"



"Per noi donne il piacere erotico include preliminari,

candele,

musica,

lenzuole di satin,

massaggi,

fragole intinte nel cioccolato,

champagne...

Per l'uomo invece il piacere è una donna con le tette grosse che gli dice che è un mandrillo"



- Isabel Allende, "Afrodita" -

domenica 4 novembre 2007

Il tuo blog per l'ambiente


Adrien Brody e gli O'bei O'bei

Se già ero innamorata di Adrien Brody ne "Il pianista" (mettere tra le cose da fare "vedere Il pianista"), in questo film Adrien Brody ti folgora e basta. E sì che non è mica sto belloccio, però...eh però....

Se già ero innamorata di Ken Loach ne "Il vento che accarezza l'erba" (mettere tra le cose da fare "vedere Il vento che accareza l'erba"), con questo film Ken Loach ha doppiato il suo già primato. E sì che avrebbe potuto anche tripicarlo con l'uscita del suo nuovo film "In questo mondo libero", che però PURTROPPO NON HO VISTO (mettere tra le cose da fare "vedere In questo mondo libero").

Novembre è il mese più brutto (tranne il 7): lo si inizia già agognando dicembre. E che cosa le donne agognano, nel senso proprio della voce del verbo AGOGNARE, più di tutto in dicembre? No, non sono le compere natalizie. E' la FIERA DELL'ARTIGIANATO! Che in realtà comprende anche parte delle compere natalizie, perchè siamo solo ai primi del mese, ma noi, scaltre, ci portiamo avanti. E il bipede maschile, dopo il weekend all'ikea, sarà indirizzato a una marcia forzata anche tra gli empori della fiera.

Ovviamente poi ci sono gli O' bei O' bei....eh, mica si può mancare...

venerdì 2 novembre 2007

i bambolotti down

Alla guida di SpotX non abbiamo più la cara Sara (hola chica!), ma la nuova cara Caterina. Io continuo a copiare, e viva il diritto d'autore!
E niente da dire sulla nuova campagna del sapone Dove (ex sapone, perchè ormai della "Dav" fanno anche gli spazzolini fra un po'): very compliments!




Concludo con uno storcimento di naso per il nuovo prodotto per il pubblico under 18 (?!) immesso sul mercato di Zapa: i bambolotti down. Con tanto di foglietto illustrativo. Eppure è andato a ruba.... Non so, forse per la psiche di un bambino può essere utile a conoscere e a non discriminare il diverso da loro. Io partirei con dei bambolotti con la pelle scura invece che down per esempio. E a questo proposito ricordo la mia triste infanzia, quando vedevo in tv la pubblicità della Barbie nera, che cercavo disperatamente nei negozi...ma niente...perchè in Italia le bambole nere non andavano bene. Pensa un po' che in Spagna invece ora "vanno a ruba" le bambole down...

mercoledì 31 ottobre 2007

non c'è un titolo


Dell’amore se ne parla spesso, ovunque, nelle canzoni, nelle poesie, nei romanzi o con gli amici. Eppure non c’è mai nessuno che ne abbia dato una spiegazione che vada al di là delle frasi fatte, delle frasi ascoltate, quelle prefabbricate, perché, per la maggior parte, il concetto sull’amore non è elaborato da sé stessi, bensì è preso in prestito direttamente dagli altri.

Dieci persone diverse daranno altrettante versioni diverse, inoltre, al cambiare dell’età, cambia anche ciò che crediamo sia l’amore, tanto che mi viene da chiedermi: ma l’amore esiste? Oppure è solo un’illusione, una panacea.

Probabilmente l’amore che si prova quando ci s’innamora, quello che scoppia improvviso e che ci dà le palpitazioni, è cosa ben diversa dall’amore nella sua essenza più profonda.
La verità, per quanti discorsi possiamo fare, è che amare qualcuno, nella maggior parte dei casi, coincide con il concetto di possedere qualcuno, di averne, in qualche modo, l’esclusiva. È per questo che si chiedono e si cercano continue conferme, le cosiddette prove d’amore.

Più si ama e più si è gelosi, finendo per temere che l’altro possa avere pensieri e desideri in cui noi non veniamo per niente presi in considerazione. Può succedere, invece, che quando la gelosia finisce, porti con sé anche tutto l’amore che provavamo o che credevamo di provare.

Forse la vera prova d’amore è quando smettiamo di essere gelosi, smettendo di cercare il possesso e l’esclusiva, e continuiamo ad amare. Solo in questo caso, credo, si può parlare d’amore; il resto è artificio.

- Massimo Petrucci -

domenica 28 ottobre 2007

se nun te la voi levare mo' me ne vado a ca'



Se già ero incazzata nera con la Mediaset perchè mi ha tolto in un colpo solo Una mamma per amica e Heroes, adesso penso che andrò a bruciare la torre di Silvio.
Pensavo di avere già visto il limite con le tette della Canalis sui cartelloni, ma questo è veramente peggio.
No più che altro, va bene, non siamo bigotti...stecche da biliardo in mezzo alle cosce, esclusivo "i giochi della bionda e della mora", la sirena che esce dalle acque camminando sulle tette (mi tratterrò e non dirò che ci cammina sopra perchè gli arrivano ai piedi, ma che i poveri uomini bacucchi, dato che non riescono nemmeno capire quando la loro donna finge, figuriamoci se capiscono che qua c'è di mezzo photoshop, che se una donna è sdraiata su un fianco non può avere le tette che convergono allo sterno perchè la palla sfigata da basso non può che pendere come una caciotta nel vuoto )...mi sembra una cosa normale, sobria, e soprattutto educativa...anzi soprattuto, mi sembra tutto molto ARTISTICO!!
E' più artistico vedere accoppare un'oca...se non altro un artistico rustico-pittoresco...
Poi se a uno l'artistico non interessa, ma gli interessa qualcos'altro, allora sì che è nel posto giusto!! No, non siamo in un cinema per adulti, no non siamo in un locale a luci rosse, no non siamo nemmeno su antenna 13 alle 4 di notte, neanche ad Amsterdam o a Praga o in Viale Zara...siamo sul sito della Mediaset. Siamo tra le strade delle nostre città, siamo all'edicola a comprare un biglietto per la metro, siamo sul sito di un giornale on-line, siamo nei nostri cervelli lavati per benino dal signor MondoModerno&Capitalismoforindustralizationofmakingsex&Friends.

Quando noi donne normali, mogli e figlie, fidanzate e nonne, ci ribelleremo sarà veramente artistico. Spero di esserci.

http://www.video.mediaset.it/video.html?sito=speciale&categoria=speciale_calendari

venerdì 26 ottobre 2007

venerdì 19 ottobre 2007

meglio di quello che impicca i bambini finti


voglia di cibo cineseeeeeeee







E inauguriamo così la nuova etichetta CIBO....

giovedì 18 ottobre 2007

la leva calcistica del '68

Picasso, Donna che piange

lunedì 15 ottobre 2007

Malèna

Oh, ma Malena, il film di Tornatore...
Ci sono certi film (ma anche certi libri, o certi dipinti, o ancora certe canzoni) che non riesci a capire se ti fanno schifo o se ti piacciono. O meglio, in generale, se hanno uno spessore artistico oppure no. Malena è uno di quelli.
Ma l'erotismo è artistico o no? Va contro il buon gusto comune, o siamo noi troppo bigotti a condannarlo?
Ma il mio dubbio non si limita solo alla tematica erotica. In generale: il film, cosa mi rappresenta?
Malena o non Malena?
Di sicuro la Bellucci la bocciamo, visto che la sola cosa che fa nel film è camminare sculettando (però non vi nascondo che dietro è celata un po' d'invidia): d'altra parte la ragazza c'ha un bello stacco di coscia e comunque il ruolo di femme fatale lo interpreta divinamente, non è lei che recita male, è proprio il personaggio che è quel che è....oddio interpreta divinamente...magari anche no...
Di Tornatore ovviamente non si può dire niente: troppo spesso ce ne sbattiamo dell'importanza delle inquadrature, vediamo solo quello che c'è dentro, ma in questo film è impossibile fermarsi a questo.
Chissà che ne direbbe Woody!!

giovedì 11 ottobre 2007

Giotto e Cimabue


E' famoso il caso di Cimabue e Giotto, quello in cui l'allievo supera il maestro. Lo stesso Cimabue aveva dubitato della bravura del giovane. Ricordiamo l'episodio della mosca: dal sapiente pennello di Giotto era uscita una giovane donna, sopra il naso della quale, il medesimo aveva per scherno dipinto una mosca, ma una mosca talmente bella e talmente perfetta, che sembrava vera. Ma talmente tanto che Cimabue dubitò che fosse dipinta, e quando si avvicinò alla tela brandendo l'ammazza mosche (perchè c'era sicuramente anche all'epoca) si dovette ricredere.

Ora, si dà il caso che o Giotto era un genio (ma forse sì) o che Cimabue fosse un benemerito imbecille (ma anche no).

800 anni dopo, 2007 anno domini, si ricrea la medesima situazione: in un'università italiana, una studentessa di filosofia viene costretta, e dico costretta, a riscrivere la sua tesi, ovvero peggiorarla, perchè le due intuizioni erano troppo geniali, tanto che il docente non ha creduto che fossero davvero sue.

Poco dopo, ohibò, sta cosa succede anche a me, con la grande differenza che però almeno il lavoro non l'ho dovuto rifare, ma l'umiliazione di sentirsi dire che il proprio lavoro è troppo valido, tanto da essere inutile dal momento che non è possibile che sia stato condotto da me, quella l'ho provata. Certo mi accontento di pensare che in realtà sono una strafica, ma non è bello sentirsi dire che sei disonesta, che hai copiato tutto, insomma che quella non è farina del tuo sacco, quando invece ci hai sputato sopra sangue.

Ora, o il mondo è pieno di geni oppure di benemeriti imbecilli.

Ma forse i professori universitari pensano che siamo quei "bamboccioni" che dice tanto Schioppa? Ma pensano che siamo tutti ignoranti? Che siccome quando parliamo diciamo "oh bella, ci stai troppo dentro", allora in una tesi non sappiamo scrivere la parola "lustro"?
Quello che mi è stato risposto è stato: "ma io la sento come parla, lei non parla mica così".

Siore e siori questa è la statale, dove c'è chi perde tempo ad ammazzarsi di manganellate tra comunisti e fascisti (o meglio tra chi si ostina a cucirsi addosso questi nomi), e dove chi invece si impegna non viene nemmeno riconosciuto.

Tra l'altro, ricordiamo che la mia prof di italiano del liceo non mi ha mai dato più di 6 e mezzo in un tema.
Geni o imbecilli?

martedì 9 ottobre 2007

Asso

Siccome questo blog non si ferma mai, e io non mi fermo mai (neppure di copiare, visto che l'idea viene da una delle alte menti della BrianzaPride - vomitevolissimevolmente ho brutti giri -), ho aggiunto un nuovo affarino un po' più in basso a destra (qualora cambiasse la grafica del suddetto blog, si troverà a sinistra).

L'affarino consta in una chatbox, che effettivamente non ha nessuna utilità in questo blog (visto che i commenti si contano sulle dita di una mano, nonostante io sappia che qualcuno lo visiti regolarmente, ma si vergogna a scrivere qualcosa, e gli unici che mi scrivono sono principalmente il procione o lo slicio, e ho detto tutto).

Ma siccome io sono all'avanguardia ce lo piazzo lo stesso, a costo di dover tirare avanti a monologhi anche lì.

Siccome i miei brutti giri non sono finiti, vi dò il link di un altro losco affare, che però vale la pena ogni tanto di guardare (oggi in particolar modo, e se andrete a vedere capirete il perchè): http://asso.noblogs.org/

sabato 6 ottobre 2007

Mistral


venerdì 5 ottobre 2007

il masochismo

Ma chi cavolo è entrato nel mio blog cercando "sesso nei penitenziari"?? Ma non è mica normale...

mercoledì 3 ottobre 2007

continuo a scopiazzare

Italia: l’unico paese dove l’Ordine dei Medici si preoccupa perché “ci sono troppe donne medico”, non perché le donne medico siano meno brave dei colleghi maschi, ma appunto perché sono “donne”. Addirittura ci si scandalizza perché un domani gli ospedali potrebbero essere in mano alle donne, che comanderanno infermieri uomini, o - peggio ancora - perché gli uomini potrebbero essere visitati da un’urologa donna (a noi povere femmine con ginecologi uomini ci ha mai pensato nessuno?!). Italia, anno 2007 d.C.: vergogna!

Courbet, L'origine del mondo

mai immagine più azzeccata per i nostri tempi...

martedì 2 ottobre 2007

vecchi allocchi



Truffe agli anziani. Userò le parole della Littizzetto: siete delle merde!!!

modest

Modest. Donne in Medioriente
Mostra fotografica, Alexandra Boulat
Gall. Grazia Neri

venerdì 28 settembre 2007

in questo mondo libero

Ken Loach, il vento che accarezza l'erba

mercoledì 26 settembre 2007

Oliviero Toscani e Nolita dicono NO all'anoressia!


NO all'Anoressia! Non lascia spazio alle interpretazioni la nuova campagna, anzi colpisce duro e proprio per questo il suo messaggio arriva alle donne! La firma è quella di Oliviero Toscani, la Campagna è promossa da Nolita ed è per un No deciso all'Anoressia!

La
protagonista della campagna è la magrissima giovane francese Isabelle Caro, che da oggi appare sui giornali e sui manifesti affissi nelle maggiori città. Il suo corpo, di soli 31 chili, è stato scelto come testimonial per la campagna pubblicitaria, accompagnata dallo slogan "No anoressia", della casa di moda Nolita, del gruppo Flash&Partners.

La donna,
completamente nuda , ha deciso di accettare di mostrarsi "perchè la gente sappia e veda davvero, a che cosa può portare l’anoressia". Una campagna che ha ricevuto l’approvazione del ministro della Salute Livia Turco, che ha dichiarato di apprezzarne sia i contenuti che le modalità di realizzazione.

Isabelle Caro ha raccontato a Vanity Fair (in edicola il 26 settembre) le vicende familiari che l’hanno condotta sulla strada della malattia che oggi, dopo 15 anni, l’ha ridotta 31 chili di ossa e pelle affetta da psoriasi, ricoperta di una lanugine bionda e completamente nera sotto gli zigomi.

La
campagna pubblicitaria si rivolge in particolare alle giovani donne attente alle indicazioni delle mode e intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla malattia che, insieme alla bulimia, colpisce in Italia due milioni di persone ed è spesso causata dagli stereotipi imposti dal mondo della moda.


Paro paro da
SpotX, mia grande fonte....grazie Sara!!

sabato 22 settembre 2007

curre curre curriculum

Nono sono amici miei...però quello col cappellino di paglia io lo conosco...ù

Con yuotube addio alla privacy....

mercoledì 19 settembre 2007

martedì 11 settembre 2007

Il pianto della scavatrice

I

Solo l'amare, solo il conoscere
conta, non l'aver amato,
non l'aver conosciuto. Dà angoscia

il vivere di un consumato
amore. L'anima non cresce più.
Ecco nel calore incantato

della notte che piena quaggiù
tra le curve del fiume e le sopite
visioni della città sparsa di luci,

scheggia ancora di mille vite,
disamore, mistero, e miseria
dei sensi, mi rendono nemiche
le forme del mondo, che fino a ieri
erano la mia ragione d'esistere.
Annoiato, stanco, rincaso, per neri

piazzali di mercati, tristi
strade intorno al porto fluviale,
tra le baracche e i magazzini misti

agli ultimi prati. Lì mortale
è il silenzio: ma giù, a viale Marconi,
alla stazione di Trastevere, appare

ancora dolce la sera. Ai loro rioni,
alle loro borgate, tornano su motori
leggeri - in tuta o coi calzoni

di lavoro, ma spinti da un festivo ardore
i giovani, coi compagni sui sellini,
ridenti, sporchi. Gli ultimi avventori

chiacchierano in piedi con voci
alte nella notte, qua e là, ai tavolini
dei locali ancora lucenti e semivuoti.

Stupenda e misera città,
che m'hai insegnato ciò che allegri e
feroci
gli uomini imparano bambini,

le piccole cose in cui la grandezza
della vita in pace si scopre, come
andare duri e pronti nella ressa

delle strade, rivolgersi a un altro uomo
senza tremare, non vergognarsi
di guardare il denaro contato

con pigre dita dal fattorino
che suda contro le facciate in corsa
in un colore eterno d'estate;

a difendermi, a offendere, ad avere
il mondo davanti agli occhi e non
soltanto in cuore, a capire

che pochi conoscono le passioni
in cui io sono vissuto:
che non mi sono fraterni, eppure sono

fratelli proprio nell'avere
passioni di uomini
che allegri, inconsci, interi

vivono di esperienze
ignote a me. Stupenda e misera
città che mi hai fatto fare

esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire
ciò che, in ognun, era il mondo.

Una luna morente nel silenzio,
che di lei vive, sbianca tra violenti
ardori, che miseramente sulla terra

muta di vita, coi bei viali, le vecchie
viuzze, senza dar luce abbagliano
e, in tutto il mondo, le riflette

lassù, un po' di calda nuvolaglia.
È la notte più bella dell'estate.
Trastevere, in un odore di paglia

di vecchie stalle, di svuotate
osterie, non dorme ancora.
Gli angoli bui, le pareti placide

risuonano d'incantati rumori.
Uomini e ragazzi se ne tornano a casa
- sotto festoni di luci ormai sole -

verso i loro vicoli, che intasano
buio e immondizia, con quel passo blando
da cui più l'anima era invasa

quando veramente amavo, quando
veramente volevo capire.
E, come allora, scompaiono cantando.

II

Povero come un gatto del Colosseo,
vivevo in una borgata tutta calce
e polverone, lontano dalla città

e dalla campagna, stretto ogni giorno
in un autobus rantolante:
e ogni andata, ogni ritorno

era un calvario di sudore e di ansie.
Lunghe camminate in una calda caligine,
lunghi crepuscoli davanti alle carte

ammucchiate sul tavolo, tra strade di
fango,
muriccioli, casette bagnate di calce
e senza infissi, con tende per porte...

Passano l'olivaio, lo straccivendolo,
venendo da qualche altra borgata,
con l'impolverata merce che pareva

frutto di furto, e una faccia crudele
di giovani invecchiati tra i vizi
di chi ha una madre dura e affamata.

Rinnovato dal mondo nuovo,
libero - una vampa, un fiato
che non so dire, alla realtà

che umile e sporca, confusa e immensa,
brulicava nella meridionale periferia,
dava un senso di serena pietà.

Un'anima in me, che non era solo mia,
una piccola anima in quel mondo
sconfinato,
cresceva, nutrita dall'allegria

di chi amava, anche se non riamato.
E tutto si illuminava, a questo amore.
Forse ancora di ragazzo, eroicamente,

e però maturato dall'esperienza
che nasceva ai piedi della storia.
Ero al centro del mondo, in quel mondo

di borgate tristi, beduine,
di gialle praterie sfregate
da un vento sempre senza pace,

venisse dal caldo mare di Fiumicino,
o dall'agro, dove si perdeva
la città fra i tuguri; in quel mondo

che poteva soltanto dominare,
quadrato spettro giallognolo
nella giallognola foschia,

bucato da mille file uguali
di finestre sbarrate, il Penitenziario
tra vecchi campi e sopiti casali.

Le cartacce e la polvere che cieco
il venticello trascinava qua e là,
le povere voci senza eco

di donnette venute dai monti
Sabini, dall'Adriatico, e qua
accampate, ormai con torme

di deperiti e duri ragazzini
stridenti nelle canottiere a pezzi,
nei grigi, bruciati calzoncini,

i soli africani, le piogge agitate
che rendevano torrenti di fango
le strade, gli autobus ai capolinea

affondati nel loro angolo
tra un'ultima striscia d'erba bianca
e qualche acido, ardente immondezzaio...

era il centro del mondo, com'era
al centro della storia il mio amore
per esso: e in questa

maturità che per essere nascente
era ancora amore, tutto era
per divenire chiaro - era,

chiaro! Quel borgo nudo al vento,
non romano, non meridionale,
non operaio, era la vita

nella sua luce più attuale:
vita, e luce della vita, piena
nel caos non ancora proletario,

come la vuole il rozzo giornale
della cellula, l'ultimo
sventolio del rotocalco: osso

dell'esistenza quotidiana,
pura, per essere fin troppo
prossima, assoluta per essere

fin troppo miseramente umana.

III

E ora rincaso, ricco di quegli anni
così nuovi che non avrei mai pensato
di saperli vecchi in un'anima

a essi lontana, come a ogni passato.
Salgo i viali del Gianicolo, fermo
da un bivio liberty, a un largo alberato,

a un troncone di mura - ormai al termine
della città sull'ondulata pianura
che si apre sul mare. E mi rigermina

nell'anima - inerte e scura
come la notte abbandonata al profumo
una semenza ormai troppo matura

per dare ancora frutto, nel cumulo
di una vita tornata stanca e acerba...
Ecco Villa Pamphili, e nel lume

che tranquillo riverbera
sui nuovi muri, la via dove abito.
Presso la mia casa, su un'erba

ridotta a un'oscura bava,
una traccia sulle voragini scavate
di fresco, nel tufo - caduta ogni rabbia

di distruzione - rampa contro radi palazzi
e pezzi di cielo, inanimata,
una scavatrice...

Che pena m'invade, davanti a questi
attrezzi
supini, sparsi qua e là nel fango,
davanti a questo canovaccio rosso

che pende a un cavalletto, nell'angolo
dove la notte sembra più triste?
Perché, a questa spenta tinta di sangue,

la mia coscienza così ciecamente resiste,
si nasconde, quasi per un ossesso
rimorso che tutta, nel fondo, la contrista?

Perché dentro in me è lo stesso senso
di giornate per sempre inadempite
che è nel morto firmamento

in cui sbianca questa scavatrice?

Mi spoglio in una delle mille stanze
dove a via Fonteiana si dorme.
Su tutto puoi scavare, tempo: speranze

passioni. Ma non su queste forme
pure della vita... Si riduce
ad esse l'uomo, quando colme

siano esperienza e fiducia
nel mondo... Ah, giorni di Rebibbia,
che io credevo persi in una luce

di necessità, e che ora so così liberi!

Insieme al cuore, allora, pei difficili
casi che ne avevano sperduto
il corso verso un destino umano,

guadagnando in ardore la chiarezza
negata, e in ingenuità
il negato equilibrio - alla chiarezza

all'equilibrio giungeva anche,
in quei giorni, la mente. E il cieco
rimpianto, segno di ogni mia

lotta col mondo, respingevano, ecco,
adulte benché inesperte ideologie...
Si faceva, il mondo, soggetto

non più di mistero ma di storia.
Si moltiplicava per mille la gioia
del conoscerlo - come

ogni uomo, umilmente, conosce.
Marx o Gobetti, Gramsci o Croce,
furono vivi nelle vive esperienze.

Mutò la materia di un decennio d'oscura
vocazione, se mi spesi a far chiaro ciò
che più pareva essere ideale figura

a una ideale generazione;
in ogni pagina, in ogni riga
che scrivevo, nell'esilio di Rebibbia,

c'era quel fervore, quella presunzione,
quella gratitudine. Nuovo
nella mia nuova condizione

di vecchio lavoro e di vecchia miseria,
i pochi amici che venivano
da me, nelle mattine o nelle sere

dimenticate sul Penitenziario,
mi videro dentro una luce viva:
mite, violento rivoluzionario

nel cuore e nella lingua. Un uomo fioriva

IV

Mi stringe contro il suo vecchio vello,
che profuma di bosco, e mi posa
il muso con le sue zanne di verro

o errante orso dal fiato di rosa,
sulla bocca: e intorno a me la stanza
è una radura, la coltre corrosa

dagli ultimi sudori giovanili, danza
come un velame di pollini... E infatti
cammino per una strada che avanza

tra i primi prati primaverili, sfatti
in una luce di paradiso...
Trasportato dall'onda dei passi,

questa che lascio alle spalle, lieve e
misero,
non è la periferia di Roma: "Viva
Mexico!" è scritto a calce o inciso

sui ruderi dei templi, sui muretti ai bivii,
decrepiti, leggeri come osso, ai confini
di un bruciante cielo senza un brivido.

Ecco, in cima a una collina
fra le ondulazioni, miste alle nubi,
di una vecchia catena appenninica,

la città, mezza vuota, benché sia l'ora
della mattina, quando vanno le donne
alla spesa - o del vespro che indora

i bambini che corrono con le mamme
fuori dai cortili della scuola.
Da un gran silenzio le strade sono invase:

si perdono i selciati un po' sconnessi,
vecchi come il tempo, grigi come il
tempo,
e due lunghi listoni di pietra

corrono lungo le strade, lucidi e spenti.
Qualcuno, in quel silenzio, si muove:
qualche vecchia, qualche ragazzetto

perduto nei suoi giuochi, dove
i portali di un dolce Cinquecento
s'aprano sereni, o un pozzetto

con bestioline intarsiate sui bordi
posi sopra la povera erba,
in qualche bivio o canto dimenticato.

Si apre sulla cima del colle l'erma
piazza del comune, e fra casa
e casa, oltre un muretto, e il verde

d'un grande castagno, si vede
lo spazio della valle: ma non la valle.
Uno spazio che tremola celeste

o appena cereo... Ma il Corso continua,
oltre quella familiare piazzetta
sospesa nel cielo appenninico:

s'interna fra case più strette, scende
un po' a mezza costa: e più in basso
- quando le barocche casette diradano

ecco apparire la valle - e il deserto.
Ancora solo qualche passo
verso la svolta, dove la strada

è già tra nudi praticelli erti
e ricciuti. A manca, contro il pendio,
quasi fosse crollata la chiesa,

si alza gremita di affreschi, azzurri,
rossi, un'abside, pesta di volute
lungo le cancellate cicatrici

del crollo - da cui soltanto essa,
l'immensa conchiglia, sia rimasta
a spalancarsi contro il cielo.

È lì, da oltre la valle, dal deserto,
che prende a soffiare un'aria, lieve,
disperata,
che incendia la pelle di dolcezza...

È come quegli odori che, dai campi
bagnati di fresco, o dalle rive di un
fiume,
soffiano sulla città nei primi

giorni di bel tempo: e tu
non li riconosci, ma impazzito
quasi di rimpianto, cerchi di capire

se siano di un fuoco acceso sulla brina,
oppure di uve o nespole perdute
in qualche granaio intiepidito

dal sole della stupenda mattina.
Io grido di gioia, così ferito
in fondo ai polmoni da quell'aria

che come un tepore o una luce
respiro guardando la vallata

V

Un po' di pace basta a rivelare
dentro il cuore l'angoscia,
limpida, come il fondo del mare

in un giorno di sole. Ne riconosci,
senza provarlo, il male
lì, nel tuo letto, petto, cosce

e piedi abbandonati, quale
un crocifisso - o quale Noè
ubriaco, che sogna, ingenuamente ignaro

dell'allegria dei figli, che
su lui, i forti, i puri, si divertono...
il giorno è ormai su di te,

nella stanza come un leone dormente.

Per quali strade il cuore
si trova pieno, perfetto anche in questa
mescolanza di beatitudine e dolore?

Un po' di pace... E in te ridesta
è la guerra, è Dio. Si distendono
appena le passioni, si chiude la fresca

ferita appena, che già tu spendi
l'anima, che pareva tutta spesa,
in azioni di sogno che non rendono

niente... Ecco, se acceso
alla speranza - che, vecchio leone
puzzolente di vodka, dall'offesa

sua Russia giura Krusciov al mondo -
ecco che tu ti accorgi che sogni.
Sembra bruciare nel felice agosto

di pace, ogni tua passione, ogni
tuo interiore tormento,
ogni tua ingenua vergogna

di non essere - nel sentimento -
al punto in cui il mondo si rinnova.
Anzi, quel nuovo soffio di vento

ti ricaccia indietro, dove
ogni vento cade: e lì, tumore
che si ricrea, ritrovi

il vecchio crogiolo d'amore,
il senso, lo spavento, la gioia.
E proprio in quel sopore

è la luce... in quella incoscienza
d'infante, d'animale o ingenuo libertino
è la purezza... i più eroici

furori in quella fuga, il più divino
sentimento in quel basso atto umano
consumato nel sonno mattutino.

VI

Nella vampa abbandonata
del sole mattutino - che riarde,
ormai, radendo i cantieri, sugli infissi

riscaldati - disperate
vibrazioni raschiano il silenzio
che perdutamente sa di vecchio latte,

di piazzette vuote, d'innocenza.
Già almeno dalle sette, quel vibrare
cresce col sole. Povera presenza

d'una dozzina d'anziani operai,
con gli stracci e le canottiere arsi
dal sudore, le cui voci rare,

le cui lotte contro gli sparsi
blocchi di fango, le colate di terra,
sembrano in quel tremito disfarsi.

Ma tra gli scoppi testardi della
benna, che cieca sembra, cieca
sgretola, cieca afferra,

quasi non avesse meta,
un urlo improvviso, umano,
nasce, e a tratti si ripete,

così pazzo di dolore, che, umano,
subito non sembra più, e ridiventa
morto stridore. Poi, piano,

rinasce, nella luce violenta,
tra i palazzi accecati, nuovo, uguale,
urlo che solo chi è morente,

nell'ultimo istante, può gettare
in questo sole che crudele ancora splende
già addolcito da un po' d'aria di mare...

A gridare è, straziata
da mesi e anni di mattutini
sudori - accompagnata

dal muto stuolo dei suoi scalpellini,
la vecchia scavatrice: ma, insieme, il
fresco
sterro sconvolto, o, nel breve confine

dell'orizzonte novecentesco,
tutto il quartiere... È la città,
sprofondata in un chiarore di festa,

- è il mondo. Piange ciò che ha
fine e ricomincia. Ciò che era
area erbosa, aperto spiazzo, e si fa

cortile, bianco come cera,
chiuso in un decoro ch'è rancore;
ciò che era quasi una vecchia fiera

di freschi intonachi sghembi al sole,
e si fa nuovo isolato, brulicante
in un ordine ch'è spento dolore.

Piange ciò che muta, anche
per farsi migliore. La luce
del futuro non cessa un solo istante

di ferirci: è qui, che brucia
in ogni nostro atto quotidiano,
angoscia anche nella fiducia

che ci dà vita, nell'impeto gobettiano
verso questi operai, che muti innalzano,
nel rione dell'altro fronte umano,

il loro rosso straccio di speranza.

1956


Pier Paolo Pasolini

sabato 8 settembre 2007

ossia, in alto i cuori

...vale a dire

La gioia non è nelle cose. E' in noi.

ah ha ah...(rg)


giovedì 6 settembre 2007

sursum corda

Chi nasce per far muovere il paese non può fermarsi mai


martedì 4 settembre 2007

programmata per uccidere

Il mio stato d'animo è sufficientemente esplicitato???

mercoledì 29 agosto 2007

toda joia, toda beleza


..."Ma forse è vero quello che dice lui, e ogni cammino è circolare, e non porta da nessuna parte, ma dentro a se stesso, perchè troppo fitta è la nebbia della nostra paura e illusorie le strade che sembrano portare altrove"...

Alessandro Baricco, Questa storia

domenica 26 agosto 2007

festa dell'Unità


Festa dell'Unità, Milano Palasharp (?!), ex Mazda Palace (ahhhh), MM Lampugnano.



this is the calendar if you are interested to.



Non rompete i maroni, veniteci!

venerdì 24 agosto 2007

Delitto e castigo


Delitti che diventano casi da mass media....e adesso io mi chiedo che cazzo c'entra Corona a Garlasco?

Donne nude in televisione tutto il giorno, e andiamo a dare la multa ai nudisti....


In Iran, uomini che compiono adulterio (vale a dire sesso pre-matrimoniale) fustigati in piazza...


Ma io mi chiedo se è tutto normale...ma siamo diventati scemi???


Forse mio nonno non è poi così distante dalla verità e neppure così bigotto quando mi dice: "MA DOVE SIAMO FINITI???"

martedì 21 agosto 2007

shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhrek

Terzo capitolo della saga, e via.... perchè siamo un po' tutti bambini e in fondo ci piace anche.

La verità nelle cose semplici....

domenica 19 agosto 2007

enjoy me


(AGI) - Ginevra, 18 ago. - Nudi a 2.300 metri di altezza, ai piedi di un ghiacciaio di 23 chilometri, per sensibilizzare l'opinione pubblica al tema del surriscaldamento globale. E' la campagna lanciata da Greenpeace che ha raccolto circa 600 attivisti sul ghiacciaio Aletsch, nelle Alpi svizzere, per farsi ritrarre dal celebre fotografo statunitense, Spencer Tunick. I volontari hanno affrontato ore di cammino prima di togliersi equipaggiamento e indumenti e posare a dieci gradi centigradi ai piedi del ghiacciaio. Aggrappato su un'alta scala e coadiuvato da un folto gruppo di aiutanti schierati in cinque punti diversi, Tunick ha diviso gli attivisti in due gruppi e li ha ritratti in piedi o sdraiati sui ghiacci per una campagna che ha l'obiettivo di "stabilire una relazione simbolica tra la vulnerabilita' del corpo umano e quella dei ghiacciai in fase di scioglimento". Lo statunitense non e' nuovo a operazioni artistiche di questo tipo, che definisce "sculture viventi" o "paesaggi corporei". Ha ritratto masse di uomini e donne nudi in diverse parti del mondo: da Newcastle, in Gran Bretagna, alla Central Station di New York. L'ultima trovata risale a maggio, quando fece spogliare 18.000 persone nella piazza di Zocalo, nel cuore di Citta' del Messico. Secondo Greenpeace, i ghiacciai alpini hanno perso circa un terzo della lunghezza e meta' del volume negli ultimi 150 anni e quello di Aletsch, il piu' grande di tutti, definito patrimonio mondiale dell'Unesco, si e' ristretto di 115 metri in due anni. Se le temperature non scenderanno - avvertono gli ambientalisti - la maggior parte dei ghiacciai scomparira' entro il 2080. -


sabato 18 agosto 2007

Inseguirò il tuo volo senza interferire mai


"Ci sono strade che di notte le distingui solo per l'odore dell'asfalto,
non sei sicuro di esserci mai stato, ma sei sicuro che ci stai tornando.
Ci sono strade luminose, strade senza voce ed altre invece senza il tempo,
non sei sicuro di esserci passato, ma sei sicuro che ci stai vivendo.

Qualsiasi siano le distanze fra due punti diversissimi ed opposti fra di loro,
disperati come missili sparati verso cieli lontanissimi al di là delle galassie dentro a un buco nero.
Ci sono strade che somigliano alle vite che percorri tutte in un momento,
non sai capire dove sei arrivato, ma sei sicuro che ora stai correndo"


> "Strade", Tiromancino <


martedì 31 luglio 2007

Esto Salento selvaggio e aspro e forte




Sembra Grecia, ma non lo è. Santa Maria di Leuca, Gallipoli, Ostuni: Salento.
Ma dopotutto la Grecia non è poi così lontana... :)

mercoledì 25 luglio 2007

What have I done

La campagna per la sensibilizzazione alla salvaguardia del nostro pianeta continua, coinvolgendo, dopo Madonna e tutti gli artisti del Concerto Live Earth, anche i Linkin Park... Ciau

lunedì 23 luglio 2007

Con una pistola puntata ai genitali


Ancora un'altra campagna per Aids, keep the promise, dal Portogallo.
Vedi Sara e il suo SpotX.

Forte, non quanto basta probabilmente per far breccia nella testa delle persone. Purtroppo.

Forte, abbastanza perchè qualcuno lo reputi inadatto e troppo esplicito. Purtroppo.

Si dovrebbe fare un sondaggio per vedere a quante persone questo tipo di pubblicità a effetto urto fa storcere il naso. Secondo me molte di più di quanto crediamo.

Non facciamo vedere ai nostri figli queste cose noi, no no. Ma le smelonze della Canalis sì.

Io approvo comunque. Questa campagna. Non la Canalis.

Happy Hippo and Co.

Tremate tremate...le vacanze son finite...che depression!!! Un po' di cazzeggio per tirarci su!!!





domenica 15 luglio 2007

Naked Ambition

Non potevo starmene zitta, e mi ritrovo costretta a ri-interrompere la mia assenza (ma domani parto davvero).
Non potevo non pubblicare sul mio blog questo articolo di oggi del Corriere della Sera, dato che io per prima mi sento indignata (causa aggravante di 2 cartelloni pubblicitari enormi davanti alla mia finestra con le bombolotte della Canalis appiccicate su, schiaffo alla mia piattezza e al mio senso di civile moralità).
Non posso che concordare con tutto ciò che riporto qui sotto. E vorrei dire anche di più, ma ho fretta perchè devo fare la valigia per andare in un agriturismo che ha ubicazione nella Contrada Casadicristo (e non sto scherzando)...se non altro spero che la Canalis non mi raggiunga anche lì...




«L’Italia è il Paese delle donne nude»


L’accusa del Financial Times. «Corpi esibiti in spot e tv, tradito il femminismo»


MILANO — Far finta che il «caso» non esista, stavolta, è davvero impossibile. Basta alzare gli occhi durante il check- in in aeroporto, o accendere la tv. Loro sono lì, che aspettano. Donne, donne, donne. In formato gigantesco, sembrano uscite da un film di Fellini. Scollature profonde, sguardo malizioso. Sono lì per convincere: a comprare una valigia, a scegliere una nuova tariffa per il cellulare. Oppure, semplicemente, per «intrattenere». Succede in Italia, patria della bellezza femminile — e del suo sfruttamento. Perlomeno è questa, secondo il Financial Times, l’immagine che colpisce chi arriva nelle nostre città: corpi (inutilmente) scoperti che ammiccano dai cartelloni stradali, ragazze di nulla vestite che ancheggiano nei varietà.
Ieri, l’autorevole quotidiano della City ha dedicato la copertina del suo inserto culturale alla naked ambition (la «nuda ambizione») delle donne italiane: «A trent’anni dalle richieste delle femministe su divorzio e aborto, qui le teenager vogliono lavorare come showgirl, ballerine e vallette di quiz a premi ». La prova sta tutta nella foto che domina la pagina: una Elisabetta Canalis oversize, cellulare all’orecchio, china a guardare negli occhi l’ignaro passante — sempre che il suo sguardo non sia stato già calamitato dalla scollatura messa in risalto da un ridotto bikini rosso. È un’immagine dell’ultima campagna Tim. E da oggi, per gli inglesi, è il simbolo dell’ «arcaicità» del popolo italiano.
«Dal mio trasferimento a Milano, tre anni fa — scrive Adrian Michaels —, mi sono chiesto perché nessuno sembri preoccuparsi dell’uso incongruo che viene fatto della donna nella pubblicità e in tv... Davvero gli italiani, e in particolare le italiane, ritengono accettabile "vendere" quiz in prima serata stimolando i genitali maschili invece del cervello?». Segue reportage sul «Paese che ha dimenticato il femminismo »: Michaels elenca i balletti de L’Eredità, la gara per la successione al «trono» delle Veline, Ilaria D’Amico di cui «nessuno può dire che non conosca il calcio»,mache va in onda «invariabilmente in tubino nero», in piedi, circondata da ospiti «tutti uomini, tutti in giacca e cravatta, tutti seduti». In Gran Bretagna o negli Usa, sostiene il Ft, «questo susciterebbe reazioni di ogni tipo»; in Italia, l’abitudine ha avuto la meglio.
Sottoscrive il ministro Emma Bonino, lei che è un’«eccezione » alla regola: «Il movimento femminile non ha mai spinto per riforme strutturali». Nel Belpaese, conclude Michaels, essere donna significa ancora «dolore e sofferenza (un riferimento agli ospedali che rifiutano l’epidurale, ndr), maternità e pasta, banche chiuse (simbolo dei servizi che ignorano i bisogni delle lavoratrici, ndr)». Ovvio, quindi, che le italiane si dividano in mamme «confinate in cucina a fare i ravioli» e figlie che cercano il successo attraverso la bellezza. Magari in formato due metri per sei. Il punto, come spiega al FT il pubblicitario Sergio Rodriguez, direttore creativo di Leo Burnett Italia, «è che qui, anche quando non serve, usi una donna».
«Ma è proprio questo il problema: la mancanza di creatività — replica Alberto Abruzzese, sociologo delle comunicazioni di massa —. Pensiamo alle condizioni di lavoro dei nostri creativi, ai budget, all’assenza di formazione...». Va bene, ma la tv? Non è che lì vada meglio. «Che posso dire? È vero, punto.Manel sistema Italia, a partire dagli anni del boom, il corpo è considerato una ricchezza. Nella prima fase della sua presenza sullo schermo, poi, si doveva combattere il bigottismo della tv di Stato; e in questo momento, in cui avverto sinistri segnali di bigottismo strisciante, mi sento di ribadirlo ». Quanto alle donne, «mi pare che rispetto ai parametri del femminismo storico abbiano sviluppato maggior leggerezza».
«Ma le donne protestano, eccome — si infervora la giornalista palestinese Rula Jebreal (che un ospite non identificato, nell’ultima puntata di Annozero, definì "gnocca senza testa", ndr)—. Il punto è che abbiamo bisogno del Ft per commentarlo, come se la questione non fosse palese; il mondo intero ci osserva e ride, e i nostri media ignorano il problema. L’Italia critica spesso il mondo arabo e musulmano, ma quando si tratta di guardare al ruolo delle donne nei media, in politica, dicono "ah no, è un’altra cosa". L’ultimo stadio è la mancanza di diritti, è vero. Ma il primo gradino è spingere una donna a spogliarsi e stare zitta per apparire ».


sabato 14 luglio 2007

1000 di questi giorni

Scusate, interrompo l'assenza, che presto sarà ripresa, per comunicare che....

il mio blog è arrivato a 1000 visitatori!!!

Bè volevo fare un po' la faiga...Adios

nun ce pensà chiù

Basta, fuori dai maroni per una settimana.
Adìììo!!!!
Vday

Un po' di Persepolis per tutti!